Il Mit infatti sta studiando incentivi per spingere l'innovazione.
Il regolamento appalti apre le porte al BIM (Building Information Modeling), la soluzione progettuale di ultima generazione che consente lo scambio di informazioni in tempo reale e l'arricchimento di ogni elemento del progetto di tutti i dati utili a una coretta esecuzione in cantiere e a una gestione efficienti dell'opera realizzata.

Dopo l'iniziale lacuna la bozza cui sta lavorando la commissione di 13 esperti nominata dal Mit sarà integrata da tutti i riferimenti necessari alla diffusione delle nuove piattaforme di progettazione digitale. La strada prescelta sarebbe quella di recuperare nel nuovo regolamento unico i contenuti del DM 560/2107 (Decreto Baratono) che ha stabilito tra l'altro il cronoprogramma dell'introduzione obbligatoria della progettazione BIM per le opere pubbliche.

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